venerdì 22 aprile 2016

Condizionare con una risata




Una delle tecniche impossibili da contrastare è quella di ridere delle cose perfettamente razionali, lecite, intelligenti o corrette.

La situazione che si viene a creare funziona più o meno in questo modo: la persona che vuole svilire l’avversario, ride fragorosamente mentre ripete una frase dell’altro, oppure mentre narra una sua azione o un’omissione perfettamente lecita.

Facciamo un esempio di fantasia. Ernesto è molto più giovane di Sigfrido, ma entrambi hanno superato i cinquant’anni. Ernesto ha fatto il servizio militare in un corpo speciale di incursori di marina. Sigfrido, per non ammettere una qualità di Ernesto, una sua certa prestanza fisica, cerca di sminuirlo ad ogni occasione ma non ha argomenti. Ernesto è veramente una persona con capacità fisiche fuori dal comune, è del tutto impossibile criticarlo in modo razionale. Così Sigfrido, sistematicamente, ridendo in modo coinvolgente pronuncia frasi tipo: “Si arrampicava sulle rocce” oppure “Si paracadutava direttamente in mare”.

Non è la frase in se ad essere significativa, ma è per come viene detta; per il linguaggio non verbale.

In ogni film d’azione, per girare scene di marines che si arrampicano su scogliere con armi e bagagli, vengono organizzate finzioni cinematografiche e controfigure, perché si tratta di attività alla portata di un numero ben ristretto di persone. E noi spettatori restiamo ammirati dalle scene proposte. Quindi Ernesto ha fatto cose di cui, volendo, potrebbe vantarsi. Ma Sigfrido, con il linguaggio non verbale, porta gli uditori a disprezzare tali atti. E lo fa semplicemente coinvolgendoli in una risata che lui stesso anticipa.

C’è poco da fare per contrastare una tale forma di discredito. Perché è basata sull’invidia. Quindi qualunque tentativo di riportare alla razionalità la platea si rivelerà vano. 

Il modo migliore di reagire è fare finta di nulla, lasciarli ridere. Infatti, non reagendo, si darà la netta impressione di poter ben tollerare i tentativi di discredito così da vanificare l’aggressione emotiva.

Io personalmente, quando subisco questa strategia, aggiungo altri particolari al racconto. Tanto i miei limiti e le mie capacità non mutano in funzione delle convinzioni altrui.