lunedì 6 novembre 2017

Per un pugno di euro o per la propria dignità




A volte, l’esistenza umana, regala sorprese del tutto inattese. Può capitare, infatti, di svegliarsi una mattina con le forze dell’ordine alla porta, ed essere ingiustamente condotti in un luogo di detenzione. Come reagire?

In primo luogo è necessario considerare che, chi esegue materialmente l’arresto o la notifica, potrebbe non essere al corrente della vicenda, quindi è del tutto inutile (oppure sconveniente) discutere sulla ingiustizia ricevuta. Molto meglio seguire alla lettera le indicazioni ricevute. E’ altrettanto importante tranquillizzare la famiglia, in particolare se ci sono bambini presenti. 

Normalmente, dopo l’arresto o la misura interdittiva, segue l’Interrogatorio di garanzia avanti al Giudice per le Indagini Preliminari. Per poter rispondere correttamente alle domande, è necessario aver avuto la possibilità di visionare il Fascicolo con gli elementi di accusa. Nel provvedimento notificato potrebbero essere presenti date sbagliate, errori di persona, elementi contraddittori, quindi è preferibile avvalersi della facoltà di non rispondere se non si ha avuto il tempo materiale di esaminare le prove raccolte. In ogni caso è possibile rilasciare spontanee dichiarazioni, per chiarire la propria posizione.

Terminato l’Interrogatorio la prima parte della procedura si arresta. A questo punto è necessario reagire al meglio delle proprie possibilità. 

In accordo con l’Avvocato difensore, è necessario analizzare l’accusa. Qual è di preciso la violazione che ci viene contestata? E’ un reato solo doloso, oppure lo si può commettere anche per colpa? Esiste giurisprudenza in merito? La condotta può essere solo attiva, oppure anche omissiva? Quando di preciso avrei commesso questa violazione? Posso dimostrare che, quel giorno a quell’ora, ero da tutt’altra parte a mangiarmi un gelato? …

E’ necessario ricordare che, nella vita, tutto si fa con sole tre cose: Informazione, Tempo e Potere.

Quindi, abbiamo necessità di raccogliere subito tutte le informazioni disponibili sul nostro operato, organizzarle in modo analitico (per giorno, per appuntamenti, per orario di lavoro, per impiego di determinate tecnologie o attrezzature di lavoro, …), e ricostruire gli eventi associando, ad ogni passaggio, come poter dimostrare la verità. Se non si hanno nella piena disponibilità queste informazioni, è possibile far svolgere indagini difensive, raccogliere elementi di prova, chiedere l’accesso agli atti presenti negli archivi della pubblica amministrazione. 

Una volta raccolte le Informazioni utili a dimostrare la nostra innocenza, dobbiamo confrontarci con la variabile Tempo. Nel Codice di Procedura Penale, vi sono dei tempi tecnici vincolanti. E’ più compito del legale di fiducia conoscere queste prerogative e sfruttarle al meglio, quindi è necessario non avere fretta e pianificare con precisione quando dimostrare le proprie buone ragioni. 

Lo stesso ragionamento vale per la variabile Potere. Il Pubblico ministero può aver richiesto l’arresto; il Giudice per le Indagini Preliminari può averlo concesso con delle precise motivazioni; resta il fatto che, il loro, è un potere delegato avente dei limiti precisi. Il Potere che viene concesso all’accusa è, sostanzialmente, pari e contrario a quello concesso alla difesa. 

Mai disperare. Mai farsi prendere dallo sconforto. 

E’ utile ricordare l’operato di un signore dal nome Eugene Francis Kranz, detto Gene, Direttore di volo dell’Apollo 13. L’Ingegner Gene Kranz si è trovato a dover affrontare la possibile perdita di un equipaggio nello spazio. Situazione mai affrontata prima. Gene Kranz ha riportato a casa quei ragazzi.

E lo ha fatto con sole tre cose: Informazione, Tempo e Potere.

Coraggio.