Luisa ha vinto un concorso ed è stata assunta a tempo indeterminato
in una pubblica amministrazione. Dopo aver lavorato per oltre dieci anni come
Assistente al Responsabile dei Lavori in un grande cantiere, ora ha l’opportunità
di trasferire la sua enorme esperienza professionale all’interno di una diversa
organizzazione lavorativa, strutturata con i criteri tipici delle
amministrazioni ove non è il merito che viene apprezzato.
Luisa ha portato a termine in modo brillante il suo percorso
formativo universitario, ha quindi tutti i titoli per fare bene il nuovo
incarico ma, stranamente, la sera torna a casa con qualcosa dentro che la rende
nervosa, anche se non se lo sa spiegare.
Succede questo, nonostante lei sia di gran lunga la più
preparata, la più esperta, la più seria e professionale, i suoi colleghi la
trattano come una perfetta incapace. Gli incarichi che gli vengono assegnati
sono marginali, quasi a volerle impedire di acquisire reputazione, quasi a
deviarla su un binario morto. Oltre a ciò, la comunicazione interpersonale
cambia quando si rivolgono a lei; le frasi, il tono della voce, la postura del
corpo, le espressioni del viso, sono svilenti. È un modo di comunicare dall’alto
verso il basso, dall’adulto alla bambina, dalla persona intelligente che si
abbassa a spiegare concetti semplici ad un essere umano intellettualmente
inferiore.
Luisa percepisce tutto questo come estremamente deleterio,
ma resta molto stupita il giorno in cui si rende conto che, un poco alla
volta, il suo comportamento cambia, e cambia contro la sua stessa volontà. Di
fatto, si sta adattando alla nuova situazione con un tono della voce da persona
inadeguata, sottomessa, con le spalle curve, commettendo errori che non aveva
mai commesso, rinunciando a valorizzare anzi sminuendo il suo contributo allo
svolgimento del lavoro. Lei è perfettamente consapevole delle sue superiori
capacità, ma succede qualcosa contro la sua volontà che non riesce a
contrastare.
In buona sostanza il gruppo, con la sola comunicazione, ha
demolito la volontà di Luisa condizionandola e relegandola in un angolo, solo
perché perdesse la sua intelligenza, le sue abilità, e non ostacolasse la
carriera ed il credito di persone mediocri.
In Psicologia questa tecnica è studiata da qualche decennio,
la chiamano Effetto Golem.
Una volta un Generale dei Marines disse: "Molti credono
che i nostri soldati sono tutti ragazzi da un metro e novanta, con grandi
capacità fisiche e perfettamente consapevoli di essere ottimamente addestrati.
Non è così. Nelle nostre file ci sono anche ragazzi che superano di poco il
metro e sessanta ma, ogni Marine, è convinto di essere alto un metro e novanta".
In pratica, qualunque persona può arrivare a dare il meglio di sé se viene
trattato in modo da favorire queste sue capacità, incoraggiandolo, formandolo, sollecitando
questo processo di sviluppo interiore ed apprendimento. Ed è anche vero il
contrario. Se prendi una persona estremamente intelligente e capace, e la
tratti insistentemente come fosse perfettamente stupida, incoraggiando anche
altri a comportarsi allo stesso modo, la vittima subirà un processo di
regressione che la porterà a perdere credito, a commettere errori, a non agire
più in modo razionale, a temere in modo eccessivo le reazioni avverse altrui.
Cosa può fare Luisa per contrastare questa strategia
deleteria? Rafforzare la sua autostima.
Hai delle belle gambe? Valorizzale con una gonna corta. Sai
scrivere in modo diretto e penetrante? Commenta ogni tanto un qualche fatto di
cronaca o una qualche variazione del legislatore tramite e-mail diffusa alla
piccola comunità. Hanno necessità di affidare un incarico che comporterà
sicuramente dei risvolti negativi? Rifiutalo illustrando le tue buone ragioni e
fai in modo che venga affidato a quello che si crede il migliore di tutti.
Ci vuole una grande forza a reagire a questa forma di
condizionamento, ma è estremamente difficile arrivare ad ottenere Giustizia
rivolgendosi alla Magistratura oppure ad una qualche Commissione per le pari
opportunità. Sono ancora pochi coloro in grado di riconoscere e valutare questa
forma di violenza. Purtroppo.