Saranno state le nove di sera. Tornavo a casa con la mia ragazza. All’epoca avevo una Golf II GTD bianca con tettuccio apribile. La migliore autovettura al mondo, per me. Tanto che, il giorno che sono stato costretto a rottamarla, dopo 16 anni, l’ho portata prima all’autolavaggio. Era bellissima. Nemmeno un punto di ruggine e 450.000 km percorsi.
La superstrada, a quell’altezza, fa un’ampia curva a sinistra di circa novanta gradi, poi c’è uno svincolo con sottopasso. In quel punto si può decidere se andare verso Cesena oppure verso Roma. In pratica quel tratto di superstrada finisce ed è necessario rallentare molto.
Appena finita la curva, tolgo il piede dall’acceleratore e lascio che la macchina rallenti fino ai 50 km/h, poi c’è il sottopasso, altra curva a sinistra e poi subito a destra, e ci si immette nel tratto a quattro corsie per Roma.
In quel preciso istante abbiamo visto una roccia enorme in cielo che viaggiava da Sud verso Nord, praticamente in orizzontale. La roccia era scura, irregolare, grande come una casa, con qualche riflesso metallico. Ruotava lentamente su se stessa. Si lasciava dietro delle fiamme color verde intenso. Non era una palla di fuoco. Era una massa che, probabilmente, perdeva frammenti di ferro che si incendiavano e producevano le lingue luminose verdi. Ma viaggiava in orizzontale.
Appena l’ho visto ho esclamato alla mia ragazza: “Guarda! Un meteorite”. La risposta fu: “See, un meteorite, figurati”. Le fidanzate sono fatte così. Non può essere solo perché lo hai detto tu.
L’avvistamento è durato almeno quindici – diciotto secondi. Andava relativamente piano ed eravamo in una valle.
Il giorno dopo ho cercato sui giornali, ma non c’era traccia di un impatto. Nessuno ha scritto nulla in proposito nemmeno nelle settimane seguenti.