venerdì 8 luglio 2016

La tecnica della correlazione spuria





Per questo post sono costretto a richiedere un’attenzione maggiore del solito, perché si tratta di un argomento difficile da descrivere. 

Esiste una tecnica puramente dialettica per far ricadere colpe su qualcuno o per screditarlo senza che la vittima possa dimostrare il contrario; questa tecnica è basata su un principio matematico comunemente noto come “correlazione spuria”, ma viene ammantata con la comunicazione emotiva per impedire al pubblico di comprendere il sistema logico, di ragionare.

Per quanto incredibile, in particolare per me stesso che ho una passione per la purezza della Matematica, la tecnica funziona e disorienta gli uditori.

Facciamo un esempio: che cosa possono avere in comune l’età della Miss eletta annualmente al concorso nazionale di bellezza e le persone che muoiono per aver toccato un oggetto rovente o per essere state investite da gas o vapori particolarmente caldi nello stesso anno? Anche se ci pensate per un intero mese, sono eventi totalmente indipendenti, quindi non può esistere nessuna correlazione. Sfido chiunque a dimostrare razionalmente il contrario.

Però può succedere che, se mettiamo in relazione in un diagramma cartesiano gli anni dal 1999 fino al 2009, con l’età in anni della fanciulla eletta, si crei una curva dall’andamento effettivamente sovrapponibile con la curva che si ricava con il numero di decessi da corpi incandescenti nello stesso periodo.

Questo esempio non è propriamente inventato, il diagramma cartesiano è stato effettivamente realizzato da qualcuno con i dati della popolazione degli USA. E la correlazione è significativa.

Ma è solo una coincidenza.

Facciamo un altro esempio leggermente diverso: nell’ufficio governativo incaricato di controllare la congruità degli interventi dei vigili del fuoco nelle varie contee di competenza, viene elaborata una statistica decennale che riporta una diretta proporzionalità, tra numero di pompieri impegnati in un determinato intervento, ed il numero dei feriti per i quali è stato richiesto poi il ricovero in una struttura ospedaliera.

Apparentemente sembra paradossale. Più pompieri invio a spegnere un incendio, più feriti raccolgo. 

Evidentemente la realtà è un po’ più complessa. 

La variabile “numero dei pompieri intervenuti” e la variabile “numero dei feriti raccolti” dipendono entrambe direttamente, in realtà, da una serie di altri parametri che potremmo ricondurre nel concetto di “gravità dell’incendio”. Più grave sarà l’incendio e proporzionalmente più forze dovrò impegnare per spegnerlo e più persone potranno farsi del male. Se analizzato così è lineare. Se invece sono una persona che ha un potere formale e voglio gettare discredito sui miei collaboratori non racconterò questa versione dell’analisi degli eventi accaduti ma, con fare dissacrante, racconterò che l’istituzione è talmente mal governata che sarebbe preferibile inviare pochissimi vigili del fuoco ad ogni richiesta di intervento. Meno pompieri uguale a meno feriti. Lo dice la statistica.

Perché funziona questa tecnica? Perché gli uditori vengono attratti dall’elemento paradossale, perché vogliono poter credere che quel funzionario è un incapace. Non è solo irrazionale, ma è anche gratificante … finché quella che brucia non è casa tua. Se nessuno ti porta ad analizzare con maggiore attenzione i dati, difficilmente percepisci di essere stato manipolato. Ci ridi su e lo racconti agli amici.

E la reginetta di bellezza?

L’esempio della Miss è diverso perché la variabile “anzianità in anni della ragazza al momento dell’elezione” non ha alcuna correlazione, non dipende in alcun modo da qualcosa riconducibile al “numero di persone infortunate da contatto con oggetto rovente”. Tecnicamente si tratta di una correlazione spuria, ovvero significativa solo in apparenza. I dati coincidono solo per puro caso e solo per un periodo di tempo limitato. Oppure possono anche non coincidere affatto. Ma la persona che ha un potere formale e che vuole gettare discredito su un suo collaboratore, potrà iniziare a sottolineare queste coincidenze in modo da far credere che una qualche relazione in realtà ci sia.

In genere la vittima viene additata come colui che porta sfortuna, che trascina gli altri nella disgrazia, che con la sola sua presenza è in grado di far crollare le vendite dell’unità produttiva, di far smarrire i bagagli in aeroporto, di far morire un animale domestico … e tutto ciò a cui si vuole credere.

Pure questa tecnica funziona. E’ infatti sufficiente sottolineare queste finte correlazioni in modo ossessivo. Per un certo numero di eventi. Finché il meccanismo di discredito non si amplifica e si autosostiene per il contributo di soggetti divenuti strumenti inconsapevoli.

Anche in questo caso, se nessuno ti porta ad analizzare con maggiore attenzione i dati, difficilmente percepisci di essere stato manipolato. Ci ridi su e lo racconti agli amici.