Una delle espressioni più conosciute di quelle attribuite ad Albert Einstein recita: “Due cose sono infinite: l'universo e la stupidità umana, ma riguardo l'universo ho ancora dei dubbi”.
Chi si occupa in modo competente di sicurezza e salute negli ambienti di lavoro, spesso identifica la propria professionalità con la capacità di ricordarsi a memoria le decine di articoli che compongono un provvedimento del legislatore, oppure sostiene la propria abilità nel ricondurre una procedura, un processo, un evento al corrispondente precetto trattato in un articolo dalla Legge.
Non è così.
Nell’ambito della prevenzione chi ha grandi capacità lo si riconosce per la cultura, per le attitudini organizzative, per l’approccio a favorire il cambiamento in una struttura di per se anche non particolarmente problematica, ma che con opportune correzioni può essere ricondotta ad un livello di sicurezza e salute almeno accettabile.
Per fare questo è necessario introdurre o perfezionare un atteggiamento che comprenda:
- Mantenere senso di vulnerabilità;
- Combattere la normalizzazione della devianza;
- Stabilire un imperativo per la sicurezza;
- Eseguire valide e tempestive valutazioni dei rischi;
- Garantire una comunicazione interpersonale franca e aperta;
- Formazione e far avanzare la cultura.
E’ esperienza comune che, dopo un certo arco di tempo, si vadano consolidando dei modi di operare, delle procedure leggermente diverse da quanto pianificato e concordato. In genere questo avviene perché gradualmente si perde la cognizione del pericolo, della possibile anomalia in grado di creare la situazione critica. Si arriva a ritenere sempre più improbabile il verificarsi del pericolo senza una vera motivazione razionale, ma solo per mancanza del senso di vulnerabilità. Per evitare ciò è necessario combattere fin da subito le procedure ed i comportamenti devianti, prima che vengano adottati in modo ricorrente.
Chi si occupa di prevenzione deve dare il buon esempio, deve favorire il trasferimento della cultura del rischio e di come è spesso semplice ridurlo senza costi aggiuntivi.
Vi sono persone che non conoscono o non comprendono questo approccio alla sicurezza ed alla salute aziendale. Nella quasi totalità delle volte sono personalità narcisistiche che con la prevenzione non hanno nulla a che vedere. Li riconosci dal modo insincero di comunicare, dalle statistiche che presentano, dalle indagini storiche che illustrano. Sono coloro che parlano di denaro, interessi economici, trame di potere, e non hanno alcun interesse a realizzare progetti perché la cultura della sicurezza si affermi realmente. Su quella dell’universo no, ma sull'infinità umana abbiamo, purtroppo, la certezza.