domenica 5 maggio 2013

Disinformazione


Con il termine “disinformazione” intendiamo quel insieme di iniziative comunicative dirette a fornire intenzionalmente notizie false, ingannevoli, denigratorie. Il fine ultimo è quello di formare convinzioni su un’organizzazione, su un individuo o su un argomento, in modo tale da far accettare per vera una situazione falsa, costruita ad arte.

Essenza della disinformazione è convincere un insieme di ascoltatori sul piano razionale, non emotivo. Questo effetto lo si ottiene indirizzando subdolamente il ragionamento altrui. Quindi non ci si riferisce alla comunicazione emotiva, anche se addirittura più efficace. La disinformazione introduce elementi errati che entrano a far parte del patrimonio di conoscenza dell’individuo manipolato.

Fare disinformazione non è semplice, perché in una società fortemente condizionata da strumenti comunicativi, è necessario dominare l’informazione limitando al contempo alla controparte la possibilità di comunicare in modo efficace. Quando la controparte che stiamo cercando di denigrare è anch’essa abile nel divulgare, allora si utilizza la saturazione dei canali comunicativi. In altre parole la diffusione della sua verità verrà ostacolata da una ipercomunicazione falsa in grado di sovrastarla. Chi ha teorizzato l’applicazione scientifica della disinformazione ora deve fare i conti con Internet. Una delle strategie che potranno essere adottate è quella di introdurre disinformatori camuffati da persone comuni in grado di diffondere false informazioni pilotate. Anche per questo non bisogna mai abbassare la guardia e verificare ogni informazione “anomala” proveniente in particolare dai social network.