martedì 6 gennaio 2015

Howea Forsteriana




La Howea Forsteriana (Kenzia) è una bellissima palma a crescita molto lenta, ed è una pianta da appartamento.

La mia Kenzia, dopo pochi giorni che è arrivata in casa, ha iniziato a mostrare una qualche sofferenza: un ciuffo di foglie in basso, probabilmente le più vecchie, iniziano a perdere il colore verde tipico di questa pianta e si “devitalizzano” progressivamente senza che vi sia una ragione evidente.

E’ un essere vivente, va salvato. Ma cos’ha?

Nella vita tutto si fa con solo tre cose: Informazione, Tempo e Potere. Se è vero, allora questo principio deve essere applicabile anche alla mia Howea Forsteriana.

La prima iniziativa che intraprendo è quella di pulire le foglie, perché c’è incrostato un discreto strato di quella che a me sembra polvere di terra. Probabilmente nel vivaio le coltivano così, ma pulire le foglie significa non solo abbellire l’aspetto della pianta, ma anche permettere un maggiore prelievo di Anidride carbonica dall’ambiente. 

Quando la luce solare colpisce le foglie, la clorofilla trasforma l’Anidride carbonica e l’Acqua in sostanze nutritive per la pianta. Il processo non è molto complesso, ma a me interessa capire perché la mia palma sta soffrendo. Quindi provvedo a pulire le superfici, inferiore e superiore, delle foglie con una miscela di latte ed Acqua demineralizzata (1 parte di latte per 5 parti di Acqua). Dopo questa operazione decido di nebulizzare Acqua demineralizzata sulle foglie tutti i giorni per due settimane, perché temo che il latte che si è depositato possa impedire al tessuto vegetale di cedere l’Ossigeno ed il vapore d’Acqua.

Le foglie diventano tutte estremamente lucide ma, pochi giorni dopo, un secondo gruppo di foglie si ingiallisce progressivamente. E’ evidente che non ho superato la prima iniziativa, non ho raccolto abbastanza informazioni per capire cos’ha. Quindi telefono alle persone che potrebbero averne una in casa e cerco sistematicamente, tramite Google, informazioni nel web. Su una foglia riesco a riconoscere quella che viene comunemente chiamata “ruggine” ma è, in realtà, un fungo: la Graphiola. Eliminata la parte di foglia colpita, resta da capire perché le altre, che non hanno nessun fungo o parassita, si stanno seccando.

Sempre tramite il web scopro che le piante, in generale, hanno due tipi di comportamento con i nutrienti presenti nel terreno: in un caso la pianta è in grado di spostare la sostanza da una struttura o tessuto ad un altro; nell’altro il minerale non può essere invece trasferito. Quindi, la palma, se soffre la carenza di Azoto, Zinco, Magnesio, Fosforo o Potassio, i quantitativi che riesce a prelevare vengono deviati sulle foglie più giovani, e le vecchie subiscono un processo di devitalizzazione chiamato clorosi, ovvero le foglie non producono più la quantità di clorofilla necessaria ed ingialliscono. Nel caso la sostanza nutritiva appartenga all’insieme che non può essere trasferito, allora saranno le foglie che stanno nascendo e quelle più giovani ad ingiallire.

La mia Kenzia rientra, evidentemente, nel primo caso. Questo spiega perché solo alcune foglie perdono progressivamente vita senza che vi siano parassiti o funghi, senza essere esposta a correnti d’aria, senza una temperatura fuori limiti e senza luce diretta.

Altro accorgimento riguarda la consistenza del substrato. Il terriccio, composto da una miscela appositamente realizzata per le piante verdi d'appartamento, deve avere la parte superiore particolarmente soffice, per permettere la permeabilità all'ossigeno. Inoltre è preferibile utilizzare, per l'irrigazione, l'acqua demineralizzata non sterile, possibilmente alla temperatura ambiente.

Ora che ho sia il tempo sia il potere di intervenire, l’informazione è stata sufficiente a risolvere buona parte del problema.

Speriamo.