venerdì 3 marzo 2017

Classificazione tematica



Approfondiamo ancora in tema di Violenza perpetrata con la strategia delle sistematiche vessazioni, psichiche e morali, attuata per motivi di lavoro.

Se decidiamo di dare battaglia in un’aula di giustizia, suggerisco di dividere le prove raccolte nei seguenti insiemi:

1. Attribuzione di compiti esorbitanti od eccessivi e, comunque, idonei a provocare seri disagi in relazione alle condizioni psicofisiche del lavoratore;
2. Calunnie e dicerie malvagie;
3. Pressioni o molestie psichiche;
4. Critiche immotivate ed atteggiamenti ostili;
5. Maltrattamenti verbali ed offese personali;
6. Delegittimazione dell’immagine anche di fronte a colleghi o a soggetti estranei all’Impresa, ente o amministrazione;
7. Attribuzione di compiti dequalificanti in relazione al profilo professionale posseduto o alla mansione di contratto;
8. Esclusione od immotivata marginalizzazione dell’attività lavorativa, oppure svuotamento delle mansioni;
9. Minacce o atteggiamenti intimidatori;
10. Impedimento all’accesso alle informazioni inerenti il lavoro e l’aggiornamento professionale;
11. Esercizio esasperato di forme di controllo;
12. Atti vessatori correlati alla sfera privata.

Può accadere che le prove che abbiamo raccolto possono essere sufficienti solo per una o due voci di questo elenco. E’ la realtà di tutti, non stupitevi. Sappiamo bene che è estremamente difficile riuscire a provare, ad esempio, gli atteggiamenti ostili perpetrati con il linguaggio non verbale. 

Non ha importanza. Una testimonianza convincente ad integrazione, può anche bastare, dipende dalla sensibilità del Giudice.

A questo punto dobbiamo però appurare se, quanto è stato organizzato ed attuato a nostro danno, sia riconducibile ad un reato penale. Se nessuna voce supera la soglia di un qualunque articolo del Codice Penale, stiamo probabilmente subendo mobbing, ed il nostro Avvocato avrà argomenti solo per una denuncia finalizzata al risarcimento del danno.