“Così lottavano quelli intorno alla nave
buoni scalmi.
E Patroclo giunse ad Achille pastore d’eserciti,
versando lacrime calde, come una polla d’acqua
bruna,
che versa l’acqua scura da una roccia
scoscesa.
Vedendolo n’ebbe pietà Achille glorioso,
piede veloce,
e a lui si volse e gli disse parole
fuggenti:
«Perché sei in pianto, Patroclo, come una
bimba piccina,
che dietro la madre correndo, la forza a
prenderla in braccio,
le afferra la veste, la tira mentre cammina,
le afferra la veste, la tira mentre cammina,
la guarda piangendo per essere presa in
braccio?
Simile a questa Patroclo spandi tenere
lacrime…»”.
(Iliade di Omero, Libro XVI, 1-11 - versione di Rosa Calzecchi Onesti, Giulio Einaudi Editore Spa, Torino)