sabato 24 agosto 2013

Prendere riputazione - De Principatibus




II principe che conquista una regione diversa dagli altri suoi territori deve, come è noto, farsi capo e difensore dei vicini meno potenti, ingegnarsi di indebolire i potenti di quella sua nuova regione, ed evitare in tutti i modi che in essa penetri uno straniero potente quanto lui. Accadrà sempre che lo straniero verrà chiamato da coloro che in quella regione saranno malcontenti, o per troppa ambizione o per paura, come accadde ai Romani, che furono chiamati dagli Etoli in Grecia e che, in tutte le altre regioni in cui entrarono, furono chiamati dalla gente del luogo. È nell'ordine delle cose che, non appena un potente straniero entri in un territorio, tutti quelli che in esso sono meno potenti si uniscano a lui, mossi dal risentimento che provano contro chi è stato potente sopra di loro; e difatti lo straniero li conquista senza fatica, perché subito tutti insieme fanno volentieri causa comune con lui. 

Lo straniero deve soltanto preoccuparsi che essi non acquistino troppe forze e troppa autorità; e riuscirà facilmente, con le sue forze e con il loro aiuto, ad abbattere i potenti, per rimanere arbitro assoluto in quella regione. 

Chi non rispetterà bene queste norme, perderà quello che avrà conquistato e, fintante che lo conserverà, andrà incontro a infinite difficoltà e fastidi.

I Romani, nelle regioni conquistate, osservarono bene queste norme; istituirono colonie; tennero a bada i meno potenti, senza accrescerne il potere; abbatterono i potenti e impedirono agli stranieri di conquistare una buona riputazione. 

(Niccolò Machiavelli – Il Principe, versione in italiano di oggi di Piero Melograni, Superbur Classici, RCS Libri Spa - 2002 Milano)