venerdì 15 novembre 2013

Il prepotente agisce per il suo pubblico





Durante la guerra, una delle prime cose che è necessario fare è individuare chi realmente comanda il nemico. 

Ci sono delle personalità che, per la loro stessa natura, tendono ad operare al di fuori delle regole di civile convivenza. Se possibile è necessario studiare ed analizzare il loro comportamento, perché tutto ciò ci potrebbe permettere di comprendere chi tira realmente i fili della vicenda. 

Una ulteriore personalità da tenere sotto controllo è quella del Prepotente.

Ambiente di lavoro di fantasia. Ad esempio un’azienda metalmeccanica di medie dimensioni. Il datore di lavoro si accorge che la sua società ha evidenti carenze di tipo organizzativo. 
La materia prima che arriva in magazzino è di ottima qualità ed anche i costi di approvvigionamento non sono eccessivi. Il processo di lavorazione è fatto da personale esperto e formato, che utilizza attrezzature di lavoro all’avanguardia, in uno stabilimento veramente confortevole. Il prodotto finito rientra perfettamente nelle specifiche di progetto e non è eccessivamente costoso. 

In tutto questo però pesa fortemente una marcata conflittualità interpersonale che si è sempre di più evidenziata negli anni, man mano che la società conquistava quote di mercato.

Tra il reparto produzione e gli uffici amministrativi praticamente non si parlano. I rispettivi dirigenti sono costantemente occupati a cercare di accaparrarsi i meriti e trovare colpevoli per gli errori commessi. Gli operai, chi più chi meno, la mattina varcano mal volentieri il cancello della fabbrica, e tra le linee di produzione serpeggia un generale malcontento. Ci sono stati anche tanti piccoli episodi che hanno prodotto incidenti sul lavoro; solo qualche giorno di assenza, nulla di grave, ma accadimenti che denotano strane distrazioni, inspiegabili negligenze che vengono considerate eventi sentinella.

Il datore di lavoro così, di fronte alla possibilità di veder crollare quanto faticosamente realizzato, decide di rivolgersi ad un consulente esterno. Si tratta di far riconsiderare l’intera organizzazione del lavoro, con l’evidenziazione dei pericoli presenti in azienda, i possibili rischi conseguenti, in funzione della probabilità dell’infortunio e della gravità delle lesioni, nonché indicare le eventuali criticità dovute all’abuso del ruolo delle figure dirigenziali.

Sei mesi dopo, il consulente presenta la sua relazione. Il vero problema che impedisce una ottimale organizzazione del lavoro è la presenza di personalità prepotenti che hanno raggiunto i ruoli dirigenziali più delicati. 

Per capire innanzi tutto chi è il dirigente prepotente è necessario precisare che la sua essenza non deriva dalla volontà di comandare, di imporre la propria volontà nei confronti dei subordinati, di mortificarli, umiliarli, traendo piacere dal sentirli in propria balia, al punto da toglierli la dignità. In realtà il dirigente prepotente non opera nell’interesse dell’azienda, ma per dare spettacolo al suo pubblico, che può essere composto dall’insieme dei fornitori, dal personale del consiglio di amministrazione, da altre figure esterne alla realtà produttiva.

L'essenza della figura dirigenziale prepotente è l'ostentazione della propria superiorità rispetto a tutte le regole della comunità sociale, di civile convivenza in una realtà lavorativa, di rapporti anche regolati dal diritto, da contratti di lavoro, da Leggi dello Stato. In sostanza il dirigente prepotente opera continuamente per esibire marcatamente, ostentare il proprio arbitrio. E la sua prova di potere sarà tanto più efficace quanto più risulterà agli occhi del suo pubblico in opposizione con i valori riconosciuti.

Che cosa dovrebbe fare il datore di lavoro di fronte ad una simile realtà? 

Valorizzare le persone realmente capaci e mettere i prepotenti nelle condizioni di non nuocere. Nell’interesse di tutti.