C’è un luogo, nello spazio e nel tempo, ove la personalità autoritaria, il narcisista patologico, lo psicopatico perverso, da il meglio di se: la riunione di servizio.
La riunione di servizio è, in generale, il momento ove una piccola comunità lavorativa affronta dei temi in modo approfondito, così da evidenziare criticità o innovazioni, al fine di avvalersi della possibilità di ottenere decisioni operative maggiormente efficaci, sfruttando la partecipazione del numero più grande possibile di persone in grado di portare il loro contributo di preparazione, creatività ed esperienza.
Io ho una preparazione in Astrofisica e, a soli 22 anni, sono appena arrivato in questo gruppo di lavoro che costruisce macchine per imballaggi industriali; potrò contribuire in base alla mia freschezza mentale, in base al fatto che non sono legato a consuetudini, a schemi mentali sbagliati quanto ripetitivi. Lui invece ha fatto sempre l’Elettricista, da quanto aveva 14 anni; potrà contribuire in base alla sua preziosa esperienza pratica. L’altro ancora ha un Diploma di Meccanico ed ha fatto continuamente corsi di aggiornamento sulle macchine industriali; è la persona che ha la maggiore competenza tecnica teorica e, per questo, il suo contributo sarà altrettanto prezioso.
Funziona così.
Questa è, però, quella realtà che si racconta nei convegni e seminari, nei corsi di formazione. Nei fatti accade sempre altro.
La riunione di servizio è, soprattutto, il momento in cui gli individui mostrano l’appartenenza ad una determinata fascia gerarchica aziendale. A volte, nelle sale ove avvengono le riunioni, ci sono più porte di accesso, alcune delle quali ad uso esclusivo del personale dirigente.
In generale, il vero argomento in discussione, è il “potere”.
Farò un solo esempio, perché l’argomento è estremamente vasto, e non è possibile in poche righe analizzare tutte le dinamiche possibili.
Supponiamo che siamo stati coinvolti in una nuova attività nel reparto produzione e che abbiamo scoperto delle importanti mancanze nella qualità del prodotto, tali da poterne vanificare la possibile affermazione sul mercato, quella costosa affermazione che l’ufficio commerciale ha pianificato con cura e professionalità. E’ troppo semplice pensare che, esponendo con semplicità le carenze e gli errori nella riunione di servizio, verranno immediatamente prese delle iniziative per l’eliminazione dei difetti ed il conseguente miglioramento della qualità del prodotto. Talvolta, chi ha un ruolo di responsabilità nell’evento, percepisce tale esposizione come un attacco ingiusto alle proprie capacità, finalizzato a toglierli potere.
Tipicamente, in questi casi, il soggetto che si sente aggredito reagisce negando anche l’evidenza; poiché è intollerante alle critiche utilizzerà la dialettica per non permettere alla persona coscienziosa di parlare. Questi soggetti che puntano solo alla valorizzazione della propria persona, anche se questo dovesse portare alla distruzione commerciale dell’unità produttiva, sono sovente manipolativi nei confronti degli altri, cercano di coinvolgerli rappresentando loro una ben diversa realtà, mentendo spudoratamente senza alcuna esitazione né rimorso.
Nella quasi totalità dei casi, è la persona razionale, coscienziosa e coraggiosa, che finisce per essere colpevolizzata per aver presentato evidenze ritenute inesistenti, quando non denigrate o ridicolizzate.
Purtroppo non viviamo in un mondo giusto. Anche se siamo portati a credere che, prima o poi la verità verrà fuori ed i malvagi verranno riconosciuti per ciò che sono, nei fatti ciò raramente avviene. Perché il narcisista patologico, il bugiardo sistematico, continueranno la loro opera di mistificazione ed inganno.
Solo un manager avveduto, un grande datore di lavoro, un responsabile di progetto capace possono riconoscere le strategie di potere che bloccano lo sviluppo e fermare in tempo questi disastri annunciati. E’ per questo che, costoro, andrebbero retribuiti bene; perché la loro professionalità tutela i posti di lavoro, il futuro dei lavoratori, la continuità dell’azienda, dell’impresa.