sabato 5 aprile 2014

I cani da guardia dello Psicopatico



Ambiente di lavoro di fantasia. Immaginiamo una media industria di apparecchiature elettroniche ed elettromeccaniche. Reparto innovazioni tecnologiche. Ci lavorano venti persone, con varie specializzazioni, diverse esperienze lavorative passate e diversi titoli di studio, ma quasi tutte con una spiccata capacità di rompere gli schemi, fare ricerca in piena autonomia e creare innovazione.

Alan è il dirigente a capo della Divisione tecnologica dell’azienda da cui il Reparto innovazioni tecnologiche dipende. Tanto per cambiare Alan è il solito arrampicatore sociale che è passato da ruolo a ruolo, da industria ad industria, solo grazie alla sua capacità di vendersi bene e raccontare menzogne. E’ uno di quei manager a breve tempo, ovvero che spremono nel breve periodo la struttura in cui devono far figurare risultati, per poi andarsene e lasciare il deserto dietro di loro. Alan non ha né la cultura, né le qualità morali, né la preparazione tecnica per dirigere il Reparto innovazioni tecnologiche. E’ stato messo lì perché ha ingannato il suo designatore.

Da dirigente incapace, Alan ha un problema serio: teme una rivolta dei suoi collaboratori. Egli è consapevole di non essere in grado di gestire la programmazione o di indirizzare le sperimentazioni, ma non vuole perdere il ruolo di prestigio che si è conquistato. Tempo quattro anni e rivenderà ad altro datore di lavoro questa sua acquisita professionalità. Quindi assume un atteggiamento dispotico; i suoi giudizi, le sue valutazioni nascono esclusivamente dal ragionamento: mi conviene o non mi conviene?

L’atteggiamento dispotico è stato studiato nei secoli, infatti il concetto di dispotismo, il vocabolo deriva dal greco despòtes e significa “padrone di casa”, indica un regime sociale e politico autoritario, in cui il detentore del potere ha con i componenti della comunità lo stesso identico rapporto che il padrone ha con gli assoggettati al limite della schiavitù. In pratica un potere assoluto, non regolamentato né rispettoso delle Leggi civili e morali che normalizzano la convivenza dei cittadini. 

Ma tutto questo ad Alan non basta per sentirsi sicuro.
Come fare per blindare tale incarico?

Alan studia le persone che gli ruotano attorno. Alcuni sono delle menti superiori e non sono interessati al denaro ed al prestigio; vogliono solo appagare la loro naturale creatività. Altri sono ragazzi che letteralmente vivono nel laboratorio; persone che parlano per acronimi, specialisti all’avanguardia in una sola cosa quanto incapaci di intrecciare relazioni amichevoli. Altri ancora sono persone precise, ordinate, razionali, dei perfetti esecutori ma nulla più.

L’attenzione di Alan ricade su tre persone: due interne al Reparto innovazioni tecnologiche, un’altra che lavora nel commerciale. La caratteristica che li accomuna? Sono narcisisti, ambiziosi ed eloquenti.

Così Alan ottiene dalla direzione generale dell’Impresa la possibilità di nominare dei coordinatori. Tre per la precisione. Il loro compito? Quello di allontanare dalle responsabilità il dirigente e controllare che nessuno dei collaboratori del reparto arrivi ad acquisire prestigio professionale in autonomia. Evidentemente Alan, valorizzando persone mediocri, immagina che loro stesse creeranno una unione di interessi per il mutuo sostegno ed il mantenimento dello status quo. Tutto questo andrà a beneficio del dirigente che così eleverà il suo status, rifiutando progressivamente il dialogo sincero con chi gli pone dei problemi da risolvere, con chi gli richiede di prendere posizione, di assumere decisioni.

E’ necessario fare molta attenzione a queste figure intermedie. Sovente sono persone consapevoli delle loro incapacità, quindi hanno maturato un rancore ed un risentimento nei confronti del prossimo che può spingerli alla violenza, se non fisica quantomeno psicologica. 

Secondo me il modo migliore per reagire, in tali situazioni, è quello di far credere di non aver capito la trama nascosta e di fare il loro gioco. Quando le persone arroganti si sentono sicure di dominare la situazione e di aver confuso gli animi, commettono errori. Perdono totalmente i freni inibitori e lasciano prove evidenti del loro modo di fare inaccettabile in qualunque comunità.