Tra le tante motivazioni per cui una Valutazione extraperitale può andare male, rispetto alle aspettative, vi è quella per cui la vera attività di analisi viene svolta da una persona diversa dal Consulente a cui vi siete rivolti.
Quello che normalmente avviene è che, il Consulente, non ha collaboratori ed opera lui direttamente l’attività professionale per cui è stato interpellato. Questo significa che abbiamo a che fare sempre con la stessa persona, che verrà pagato per la bravura che esprimerà nel suo lavoro, che ha cura di mantenere una immagine di persona professionale. Un rapporto diretto Utente-Consulente che non ha motivo di degenerare.
Se la vittima di molestie si rivolge, invece, ad una organizzazione, questo rapporto diretto difficilmente si crea, perché è molto più probabile che si siano divisi i compiti. Per cui avremo a che fare con una Psicologa clinica che somministrerà i test proiettivi, poi con un Medico del Lavoro oppure un Medico Legale, una Psichiatra, … fino al colloquio finale con chi firmerà la relazione. In questo secondo caso le condizioni ed il desiderio di mantenere un'immagine professionale, potrebbero avere un peso molto inferiore. Vi sono stati dei casi di gratuita ostilità rivolta nei confronti di chi ha richiesto una valutazione delle sue condizioni, difficili da spiegare sul piano razionale. Persone, magari particolarmente giovani, che si attivano pienamente convinte che la vittima cerchi di ingannare, di trovare una giustificazione esterna al proprio fallimento, che sia necessariamente affetta da un qualche disturbo di personalità.
Ho saputo di vere e proprie liti con collaboratrici che si sono mal comportate, perché la donna da sottoporre a test semplicemente era molto più attraente di loro. Oppure di individui che tendevano a minimizzare fatti gravissimi, solo perché non erano in grado di comprendere, essendo privi di esperienza diretta per essere tirocinanti ancora in fase di formazione, quindi senza aver realmente mai lavorato un solo giorno.
Si deve sempre considerare che, anche nelle strutture che dovrebbero avere una straordinaria competenza professionale nella valutazione delle condizioni psicofisiche di chi ha subito la Violenza perpetrata con la strategia delle sistematiche vessazioni, psichiche e morali, attuata per motivi di lavoro, esistono le invidie, le gelosie professionali, le avversioni generazionali o di genere. Per quanto tutto questo sia dannoso, ingiusto, poco professionale, sarebbe utopico aspettarci il contrario.
Soprattutto se la persona vessata ha grandi qualità, deve considerare che può andare incontro ad incomprensioni, a difficoltà inaspettate. Quindi manteniamo la calma e la fiducia in noi stessi, senza mai reagire in modo impulsivo. Teniamo ben in mente il nostro obiettivo. A meno ché non sia un fatto realmente grave, non abbiamo interesse ad attivare altri conflitti, abbiamo già una guerra da vincere.