domenica 26 aprile 2015

Un amore condizionato - II parte



Per chi ha già ascoltato la Lezione del Professor Luciano Marchino "Corso di Psicologia clinica - 10 - Il tema narcisistico e il tratto psicopatico" dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca, qui viene riproposta la seconda parte della medesima lezione.

Di seguito il link



Un amore condizionato - I parte




Pur essendo un amante della tecnologia, solo da poco tempo ho scoperto la possibilità di raccogliere informazioni qualificate dal Web con il canale YouTube.

Suggerisco la possibilità di seguire la Lezione del Professor Luciano Marchino "Corso di Psicologia clinica - 10 - Il tema narcisistico e il tratto psicopatico" dell'Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Di seguito il link




sabato 18 aprile 2015

Non sei all’altezza dell’incarico





Siamo in un Paese non appartenente all’Unione Europea. I due protagonisti della vicenda sono Alejandro e Francisco.

Alejandro è Ingegnere meccanico. Lavora presso il Laboratorio nazionale da circa sei anni. Ha avuto precedenti esperienze lavorative che enfatizza ogni volta che ha necessità di affermare la sua professionalità. Burocrate per mentalità. Segue procedure farraginose ed inefficaci che lui stesso inventa. Inconcludente. Si domanda spesso “perché dovrei farlo?”. E’ generalmente considerato una delle persone più professionalmente preparate nel suo ambiente.

Francisco è laureato in Matematica. Lavora presso il Laboratorio nazionale da circa 20 anni. Ha avuto precedenti esperienze lavorative ma che non racconta quasi mai perché mette continuamente in discussione egli stesso la sua professionalità. Innovatore per mentalità. In caso di necessità ignora deliberatamente le procedure. Porta sempre a termine le sue iniziative. Si domanda spesso “perché no?”. E’ generalmente considerato una delle persone più professionalmente preparate nel suo ambiente.

La struttura operativa è un Laboratorio voluto dal governo del Paese per fare fronte alle esigenze di sicurezza e salute dell’ambiente e del territorio. La piccola repubblica ha una consistente voce di entrate nel turismo. Una natura lussureggiante e spiagge bianchissime sono meta di turisti soprattutto della fascia 30 ÷ 50 anni.

Da sempre, una delle aziende che viene controllata con attenzione, è la raffineria di petrolio. Si tratta di una impresa nazionalizzata che ha un importante ruolo strategico nell’economia. 

Alejandro, nel Gennaio 2012, richiede al direttore della raffineria la documentazione sulla valutazione dell’emissione del rumore. Poiché l’azienda è continuamente in evoluzione ed ammodernamento, quando gli viene consegnata una valutazione vecchia di cinque anni, Alejandro ne chiede una più aggiornata. Obbedendo all’istanza, il datore di lavoro ne fa preparare una aggiornata che Alejandro puntualmente riceve. Ma, a questo punto, per una serie di fermi attività programmati, le lavorazioni vengono sospese per mesi ed il documento sul rumore emesso viene archiviato in un cassetto.

Nel Giugno 2012 una parte significativa della raffineria viene riattivata fino al mese di Ottobre 2012. Poi altre quattro settimane di fermo per la sostituzione delle apparecchiature informatiche della sala di controllo dell’impianto. A Dicembre viene effettuato il collaudo. A Gennaio 2013 Francisco, nell’ambito del suo mandato istituzionale, si presenta in azienda per verificare come sono state modificate alcune procedure organizzative. Lo scopo di Francisco è migliorare le condizioni di sicurezza e salute dei lavoratori.

E’ così che Francisco si allarma perché, sebbene le procedure siano sostanzialmente corrette, alcune lavorazioni risultano oltremodo rumorose. Anche inutilmente rumorose. Ma per avere dei riscontri precisi è necessario realizzare delle misure strumentali. Così Francisco ne parla alla riunione settimanale del personale del Laboratorio e Alejandro si offre lui di realizzarle. 

Ma, nella data che Alejandro ha concordato con altri suoi colleghi, ha un impegno imprevisto extralavorativo e la sessione di misure strumentali viene rinviata. 

Francisco resta perplesso per questa defaillance perché, se anche Alejandro ha avuto un contrattempo, non c’è nessuna necessità di essere in quattro persone per svolgere dei rilievi fonometrici. Quindi Francisco prende lui l’iniziativa nel timore che tutto finisca alle calende greche. Sebbene in passato abbia realizzato molte volte misure di questo tipo, di recente il Laboratorio ha sostituito gli strumenti obsoleti con nuove apparecchiature aventi caratteristiche di funzionamento diverse. Così Francisco ha necessità di studiare ed esercitarsi per svolgere al meglio l’iniziativa. Inoltre la raffineria è composta da diversi impianti con innumerevoli piccoli processi che, necessariamente, devono essere esaminati nelle molteplici e complesse lavorazioni in cui vengono coinvolti. Si tratta di programmare almeno dieci settimane di misure. I cicli produttivi hanno i loro tempi, Francisco non può far altro che adeguarsi. Così, nel registro che attesta la prenotazione degli strumenti di misura che verranno portati all’esterno, riporta la data di acquisizione del fonometro, ma non può indicare quando lo restituirà per renderlo utilizzabile ad altri.

Fin da subito le perplessità di Francisco si mostrano più che fondate. Il documento che Alejandro ha tenuto in un cassetto riporta valori di rumore molto più bassi di quelli realmente presenti nel luogo di lavoro. Il rischio per i lavoratori ed il disagio per la popolazione sono stati sottostimati.

A questo punto Alejandro inizia ad assumere atteggiamenti aggressivi. Prende accordi con altri tecnici per rendere loro disponibile lo strumento di misura utilizzato da Francisco, ben sapendo che è stato regolarmente prenotato. Il pretesto è che, non essendo presente nel registro la data di riconsegna, il fonometro deve essere considerato restituito nello stesso giorno. Ovviamente Francisco contrasta verbalmente questa assurda pretesa, perché il registro è stato predisposto proprio da Alejandro che, da incurabile burocrate, non si rende conto che, per attività complesse, non si può sapere in anticipo quando le misure saranno sufficienti a delineare la gravità del rischio.

In ogni caso, a fronte del comportamento aggressivo di Alejandro, Francisco acconsente di restituire l’apparecchiatura ma solo per alcuni giorni. 

Nonostante ciò avviene un altro evento spiacevole. Circa a metà Marzo 2013 Alejandro incrocia Francisco sulle scale del Laboratorio e lo aggredisce verbalmente:

Alejandro - “Il tuo modo di comportarti, di prelevare la strumentazione, è gravemente scorretto! Oggi il fonometro serviva a me e non l’ho trovato!

Francisco – “Ti ho già spiegato cosa sto facendo. Era un impegno che ti eri preso tu, ma che non hai svolto.

Alejandro – “Ma che stai dicendo?! Tu sei impazzito!

Francisco – “In ogni caso ho necessità di lavorare in pace, senza queste tue continue lamentele. Appena avrò finito potrai fare tutte le misure che vuoi. Sono sei anni che utilizzi questo strumento e nessuno ti ha mai intralciato, adesso serve a me per tre mesi e sei sempre a creare problemi.

Alejandro – “Spero per te che tu lo sappia usare! Quando te l’ho mostrato la prima volta, non sapevi nemmeno qual’era il pulsante per accenderlo!”. 

L’ultima frase Alejandro la pronuncia mentre scende di corsa le scale per non dare modo a Francisco di replicare.

Ulteriore riunione di servizio ove Francisco illustra i progressi del suo lavoro. Alejandro si mostra stranamente collaborativo e lo invita a rivolgersi a lui per l’elaborazione dei dati strumentali poiché, sostiene, di avere una significativa esperienza nell’argomento maturata, guarda caso, nelle precedenti esperienze lavorative, prima di essere stato assunto al Laboratorio. Caratteristica di queste meravigliose esperienze, è che non sono in alcun modo verificabili. 

Francisco, con una laurea in matematica, non ha alcuna intenzione di mostrarsi non all’altezza della situazione.

Quando Francisco ha ritirato la strumentazione ha chiesto se qualcuno aveva mai collegato il fonometro al computer. Nella dotazione sono presenti una chiavetta USB contenente un codice, un cavo per le connessioni informatiche RS232, ed un CD con un software per il trasferimento dei dati dalla memoria dello strumento di misura alla memoria di massa del computer. Ci sono, ma nessuno ha mai realizzato questo collegamento. Ufficialmente la configurazione non è realizzabile perché è andato perso il certificato di acquisto con il codice di abilitazione del software. Così Francisco si attiva con il fabbricante della strumentazione per poter avere un duplicato o, comunque, per risolvere il problema. Sebbene la richiesta viene inoltrata subito, a fine Aprile 2013 non si ha ancora alcuna risposta.

E’ così che Francisco, a completamento delle misure realizzate, realizza delle slide da far vedere al personale della raffineria per suggerire modifiche tecniche ed organizzative alle attività. 

A lavoro completato, ed in assenza di una comunicazione da parte del fabbricante del fonometro, Francisco si adopera per l’ultima cosa rimasta da sistemare. La sua attenzione viene attratta dal fatto che il software per il trasferimento dei valori misurati al computer non è aggiornabile. Strano. Oggi ogni applicativo ha una funzione per controllare possibili aggiornamenti. Addirittura il televisore da appartamento è gestito da un software aggiornabile tramite internet, com’è possibile? E così scopre che il programma contenuto nel CD è vecchio di dieci anni, perché il fabbricante rende disponibile l’aggiornamento tramite un nuovo software scaricabile gratuitamente nella pagina web aziendale. Infatti, scaricato il programma e collegato il fonometro, l’applicativo riconosce la codifica contenuta nella chiavetta USB e si mostra perfettamente funzionante.

Ora a Francisco resta da prendere una decisione: come comportarsi? Tenere per se l’informazione? Rendere partecipi i suoi colleghi dell’evoluzione raggiunta includendo anche Alejandro che lo ha accusato di non essere nemmeno capace di accendere lo strumento di misura? Perdonarlo o fargliela pagare?

Francisco decide che, in definitiva, se dà ad Alejandro quello che si merita, finirà per penalizzare le persone esposte ai rischi nei luoghi di lavoro. Così realizza una serie di istruzioni illustrate con delle fotografie, per poter indicare al meglio come effettuare il collegamento fonometro-computer e scaricare i valori misurati. Le istruzioni le invia a tutti i colleghi tramite posta elettronica.

In fondo Francisco ha dimostrato a se stesso di essere all’altezza del compito. E’ soddisfatto per aver fatto un ottimo lavoro. Ancora una volta ha rimandato al mittente i tentativi di discredito professionale. Ma non dimentica.


lunedì 6 aprile 2015

Un mosaico per dimostrare come funziona il Mobbing



Nell’aula universitaria si abbassano le luci. Il Professore accende in successione il proiettore ed il computer portatile. Dopo una ventina di secondi appare l’immagine proiettata sullo schermo. Oggi lezione sulle macchine in uso nei cantieri e su come migliorare la loro sicurezza.

Nelle slide sono presenti immagini di macchine per lo scavo, il caricamento ed il trasporto di terreno. Il Professore illustra che una “macchina” non è altro che un insieme equipaggiato o destinato ad essere equipaggiato di un sistema di azionamento diverso dalla forza umana o animale diretta, composto di parti o di componenti, di cui almeno uno mobile, collegati tra loro solidamente per un'applicazione ben determinata. 

E così vengono mostrati Escavatori cingolati e ruotati, Pale caricatrici, Perforatrici per pali di grandi dimensioni, Pompe per il conglomerato cementizio, ed altre attrezzature intercambiabili in grado di modificare almeno in parte il funzionamento di una macchina.

Ma oggi l’insegnante ha preparato una sorpresa.

Esiste un software, disponibile in Internet, che permette elaborazioni grafiche spettacolari. E’ possibile prendere come riferimento una immagine di un paesaggio, oppure di una città, di un porto, di una persona, di un evento sportivo, di una qualsivoglia struttura ed, il software, utilizzando un insieme di immagini liberamente scelte, è in grado di realizzare un mosaico le cui tessere riproducono l’immagine di riferimento. In realtà la composizione risultante da un’illusione dell’immagine complessiva, perché ingrandendo si vedono bene le tessere utilizzate. Ma questa ulteriore funzione ha suggerito un’idea al docente: dimostrare agli studenti come è strutturata quella fase definita “reiterazione delle azioni ostili inquadrabili come una forma di terrorismo psicologico (mobbing)” della violenza perpetrata con la strategia delle sistematiche vessazioni, psichiche e morali, attuata per motivi di lavoro.

Così, l’ultima slide riproduce una fotografia di una delle donne più belle del mondo: l’attrice americana Michelle Marie Pfeiffer. Solo che, ingrandendo le tessere, si comprende che sono tutte immagini di macchine da cantiere.

Con una sola immagine il Professore dimostra che è possibile realizzare un disegno anche con elementi che nulla hanno a che fare con l’immagine finale che si intende riprodurre. 

Il mobbing funziona spesso così.

Tenerife 1977




Normalmente consideriamo ogni incidente come il succedersi di un fatto principale che ha determinato l’evento, ed una serie di concause che hanno determinato la gravità del fatto. Se dobbiamo analizzare un incidente domestico, oppure automobilistico, tipicamente è questo il modo come interpretiamo l’accaduto.

Ma è sbagliato.

Le persone che hanno indagato sull’incidente aereo meglio noto come il Disastro di Tenerife hanno evidenziato come, una successione casuale di eventi singolarmente insignificanti, possa aver determinato il più grave disastro della storia dell’aviazione. A Tenerife (Isole Canarie), il 27 marzo 1977, domenica.

L’incidente avvenne per lo scontro di due Boeing 747 sulla pista di decollo. Il primo aeromobile era in fase di decollo non autorizzato; il secondo aeromobile stava percorrendo la pista di decollo in senso contrario autorizzato dalla torre di controllo. Non si verificarono guasti a bordo degli aerei prima dello scontro. 

Il Boeing 747 pronto sul margine della pista iniziò il movimento per il decollo quando, ancora, l’altro aereo era alla ricerca della intersezione, ovvero della breve pista di raccordo che lo avrebbe condotto nella pista di rullaggio. Quindi, quando il comandante del primo si accorse che la pista di decollo non era sgombra, cercò di sollevare la prua per staccarsi da terra, ed in parte ci riuscì. Ma l’aereo aveva appena fatto rifornimento ed era a pieno carico, cosicché colpì l’altro e ricadde al suolo dopo un breve stacco.

Sulla pista c’era una fitta nebbia, le luci di centro pista non erano funzionanti, il comandante dell’aereo che stava percorrendo la pista di decollo in senso opposto aveva ricevuto l’istruzione di uscire ad una intersezione che lo avrebbe costretto ad una virata eccessivamente brusca a causa dell’angolazione. Così considerò che, implicitamente, l’operatore della torre di controllo lo stava in realtà indirizzando in quella successiva, orientata in modo molto più favorevole. 

Quello che però stupisce è il fatto che, ogni singolo fattore, preso singolarmente, non è determinante. 

Se le luci di centro pista fossero state funzionanti, entrambi i piloti del primo aeromobile avrebbero visto da lontano il secondo Boeing 747 impegnare la pista. Lo stessa cosa sarebbe successa se non fosse calata una nebbia fitta.

Se il controllore di volo avesse avuto la possibilità di seguire il movimento a terra degli aeromobili con il radar di terra, avrebbe impedito la permanenza sulla pista di decollo del secondo aereo, indirizzandolo sulla intersezione stabilita prima dell’autorizzazione al movimento.

E’ stato calcolato che, se il primo aeromobile si fosse sollevato un solo secondo prima, avrebbe potuto evitare l’impatto con l’altro posto di traverso. Quel secondo di ritardo si verificò per la massa consistente dovuta ai serbatoi pieni.

Se uno dei comandanti non avesse cercato di comunicare contemporaneamente con l’operatore della torre di controllo, il dispositivo di comunicazione non avrebbe coperto le voci.

Se il comandante dell’aereo in fase di decollo avesse ascoltato il suo ingegnere di volo che aveva chiesto: “Did he not clear the runway … the Pan American?” (Ha liberato la pista … il Pan American?”.

Se fosse stato accordato al secondo aereo di rimanere in volo anziché atterrare … Se, una volta atterrato, gli fosse stato possibile ripartire senza attendere il rifornimento di carburante dell’altro Boeing 747 …

In definitiva a Tenerife è avvenuto il più grave incidente della storia dell’aviazione senza una vera causa principale. Questo deve far riflettere anche le persone che oggi si occupano in modo professionale di fare prevenzione nei luoghi di lavoro. 

La sicurezza è quel qualcosa oltre lo strettamente necessario.