martedì 30 dicembre 2014

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Ringrazio tutte le persone che mi hanno scritto o contattato tramite un social network. Se i complimenti fanno sempre piacere, anche le critiche sono estremamente utili, perché mi permettono di migliorare la comunicazione.

Grazie di cuore.

Poiché la casella di posta elettronica patroclo.due@gmail.com è, spesso, straripante di notifiche di messaggi inviati in automatico da alcuni social, spero di aver risposto a tutti. Se ciò non fosse avvenuto mi scuso con umiltà. Il messaggio deve essermi sfuggito. Vi prego, quindi, di contattarmi una seconda volta, perché il Blog possa svolgere al meglio la sua funzione, quella di aiutare a restare sani di mente.

Marco

domenica 28 dicembre 2014

Alcune statistiche sullo Stress lavoro-correlato



Di seguito le slide riepilogative di alcune statistiche sullo Stress lavoro-correlato in ambito Unione Europea. 

I dati non sono recenti perché la realizzazione dello Studio ha richiesto tempo, essendo stato sviluppato su dati consolidati. Nonostante ciò fotografano un fenomeno sociale che, qualunque governo, farebbe bene a non sottovalutare.

Per le forze politiche più attente alla comunità sociale, è evidente che si tratta di numeri particolarmente significativi.








giovedì 25 dicembre 2014

Corporate Psychopaths Theory



Il Blog è in lingua italiana. Non solo perché è l’unica lingua che conosco sufficientemente bene, ma anche perché la lingua italiana è una lingua di cultura. Nonostante ciò, per gli argomenti che propongo, è bene fare riferimento anche a documentazione proveniente da altri paesi, più evoluti in tema di riconoscimento e contrasto della violenza perpetrata con la strategia delle sistematiche vessazioni, psichiche e morali, attuata per motivi di lavoro.

Nei vari post che ho presentato ho utilizzato una comunicazione intuitiva, ma anche semplice, immediata, quasi sempre priva di riferimenti a lavori scientifici o pubblicazioni universitarie. E’ stata una precisa scelta. Serve a dare un messaggio minuzioso ma volutamente incompleto, questo per incoraggiare il lettore ad approfondire di sua iniziativa. 

Vi è una motivazione profonda per questa scelta, perché la violenza psicologica è in continua evoluzione e, quello che vale per una persona, potrebbe non essere completamente applicabile ad altri; inoltre la vittima viene spinta a divenire soggetto attivo, a rimboccarsi le maniche ed agire, ad approfondire l’analisi di sua iniziativa, a documentarsi ed indagare, a difendere la sua dignità dopo aver avuto la prima indicazione della strada da seguire. In una parola, a combattere.

Il documento che propongo oggi è liberamente visibile in internet (almeno, a me si apre in automatico dopo averlo selezionato dal motore di ricerca). Appartiene all’insieme di pubblicazioni che sono state divulgate per descrivere un fenomeno noto come “Corporate Psychopaths Theory”. 

Come tutti sanno, nel 2008, è emersa una drammatica situazione del mondo del lavoro che identifichiamo con il termine di Crisi Finanziaria Globale. Per anni alcuni soggetti ai vertici di banche ed assicurazioni hanno organizzato una strategia che ha spostato enormi capitali a beneficio di un numero ristretto di dirigenti finanziari senza scrupoli. 

Il lavoro presenta una teoria della Crisi Finanziaria Globale. Sostiene che personalità psicopatiche che lavorano in particolare in aziende e in società finanziarie, hanno avuto una parte importante nel causare la crisi. In altri scritti è possibile trovare i termini “Executive Psychopaths”, “Organisational Psychopaths”, “Industrial Psychopaths”, “Organisational Sociopaths”, nomi che descrivono, sostanzialmente, una personalità aggressiva ed incurante delle conseguenze del suo agire.

Per chi, quindi, vuole approfondire l’argomento, suggerisco di fare una semplice ricerca nel Web indicando il riferimento allo scritto “The Corporate Psychopaths Theory of the Global Financial Crisis” del Dr. Clive R. Boddy.

Dell’argomento Corporate Psychopaths se ne è occupato anche il Federal Bureau Investigation – FBI e, nel sito web di tale istituto, è possibile rintracciare il testo “The Corporate Psychopath” del Dr. Paul Babiak, e della Dr. Mary Ellen O’Toole, testo reperibile al seguente indirizzo: http://leb.fbi.gov/2012/november/the-corporate-psychopath

Buon lavoro.


mercoledì 17 dicembre 2014

Vengo anch'io? No, tu no!



Si potrebbe andare tutti quanti allo zoo comunale.
Vengo anch'io. No, tu no.
Per vedere come stanno le bestie feroci /
e gridare aiuto, aiuto è scappato il leone /
e vedere di nascosto l'effetto che fa.

Vengo anch'io. No, tu no.
Vengo anch'io. No, tu no.
Vengo anch'io. No, tu no.
Ma perché? Perché no!

Si potrebbe andare tutti quanti ora che è primavera.
Vengo anch'io. No, tu no.
Con la bella sottobraccio a parlare d'amore /
e scoprire che va sempre a finire che piove /
e vedere di nascosto l'effetto che fa.

Vengo anch'io. No, tu no.
Vengo anch'io. No, tu no.
Vengo anch'io. No, tu no.
Ma perché? Perché no!

Si potrebbe poi sperare tutti in un mondo migliore.
Vengo anch'io. No, tu no.
Dove ognuno è già pronto a tagliarti una mano /
un bel mondo sol con l'odio ma senza l'amore /
e vedere di nascosto l'effetto che fa.

Vengo anch'io. No, tu no.
Vengo anch'io. No, tu no.
Vengo anch'io. No, tu no.
Ma perché? Perché no!

Si potrebbe andare tutti quanti al tuo funerale.
Vengo anch'io. No, tu no.
Per vedere se la gente poi piange davvero /
e capire che per tutti è una cosa normale /
e vedere di nascosto l'effetto che fa.

Vengo anch'io. No, tu no.
Vengo anch'io. No, tu no.
Vengo anch'io. No, tu no.
Ma perché? Perché no!

Enzo Jannacci
(F. Fiorentini - D. Fo - E. Jannacci – 1967)

Ti amo per la donna che sei




"Ti amo per la donna che sei"

A sentire queste parole, una donna sopra i trent’anni, in genere si mette sulla difensiva. Ed ha le sue buone ragioni.

Il manipolatore psicopatico, di solito, approccia la nuova preda subito dopo aver indossato una maschera adatta a colpire in profondità nel suo animo. Tipicamente si mostra un amico ideale, amante premuroso e partner attento. Riescono molto meglio degli altri uomini in questo perché eccellono nella valutazione, nel “dimensionamento” della loro preda. 

Questi abili trasformisti sembrano soddisfare i bisogni psicologici profondi delle loro vittime, anche se, talvolta, poiché sembra troppo bello per essere vero, la nuova preda non offre la giugulare e resta sulla difensiva. 

Tipicamente è veramente difficile resistere al potere di seduzione della comunicazione di questi personaggi. Infatti giocano col desiderio fondamentale degli individui di incontrare la persona giusta, qualcuno che li apprezzi per come realmente sono.

La vittima percepisce lo psicopatico come un dolce compagno che vuole avere un rapporto stretto con lei, ed è diverso dagli altri che, fino a quel momento, l’hanno delusa. 

Il credere nel realismo di questa personalità può portare l’individuo a formare un legame intenso con lo psicopatico, a divenirne rapidamente succube al livello intellettuale, emotivo e fisico.

Al più alto livello di manipolazione, l’obiettivo è stato raggiunto e la vittima è stata resa passiva e condizionata nelle sue scelte.

Ragazze attente.

lunedì 15 dicembre 2014

Il ruolo dello Psicologo del Lavoro e delle Organizzazioni



Il ruolo dello Psicologo del Lavoro e delle Organizzazioni può essere definito come quello di esaminare gli incarichi professionali e migliorare le condizioni di esecuzione dei compiti. L’insieme comprende l’analisi dei comportamenti, delle emozioni, della soddisfazione, della collaborazione, del disagio lavorativo, dei carichi di lavoro individuali nonché il miglioramento del lavoro in gruppo comprendente lo sviluppo delle competenze. 

L’obiettivo principale è quello di favorire i processi di cambiamento o miglioramento della struttura organizzativa mediante il raggiungimento del benessere delle persone.

Oggi la Psicologia del Lavoro e delle Organizzazioni è insegnata in appositi corsi universitari.

Premesso questo, il Blog tematico “Guerra Psicologica” tratta di una particolare forma di violenza, avente rilevanza penale, senza riferimenti alla professione dello Psicologo. Poiché si tratta di un’area professionale estremamente delicata, è bene rivolgersi ad uno specialista tutte le volte che si ha necessità di una terapia di sostegno per affrontare il vissuto quotidiano. 

Il Blog offre argomenti di riflessione che possono aiutare a capire le dinamiche di potere che si creano nei luoghi di lavoro, ma non può sostituire l’opera di uno Psicologo o di uno Psicoterapeuta.


lunedì 8 dicembre 2014

Un nuovo modo di fare impresa




Nella sala siamo circa centocinquanta persone. Si tratta di una di quelle rare occasioni in cui il relatore ha realmente qualcosa di interessante da raccontare. Quindi, una buona parte di noi, si è attrezzata con carta e penna per prendere appunti. 

Arriva il turno di un Imprenditore belga. E ci racconta come, in appena dodici anni, ha trasformato una piccola ditta di facchinaggio in una delle più grandi imprese di autotrasporto operante in Europa. Io non ho mai sentito tante ottime idee richiamate in così poco tempo, per cui smetto di prendere appunti e cerco di ricordare i concetti a memoria. A scrivere non sono mai stato veloce ma, anche se lo fossi stato, non sarei mai riuscito a stare dietro una tale esposizione.

Il relatore descrive la sua tesi. I lavoratori sono risorse e l’Azienda ha tutto l’interesse di metterli nelle migliori condizioni per lavorare e valorizzarli.

"Esempio numero uno – Nella mia azienda il personale arriva alle 07:20 di mattina e fa colazione un un’area appositamente attrezzata. Mi costa un po’ ma, alle 07:45 sono tutti ai loro posti di lavoro. In più, tra un cappuccino ed una brioche, si raccontano della partita della sera prima, socializzano, comunicano, chiariscono le incomprensioni. Tutti mangiano nella stessa sala, tutti prendono il caffè dallo stesso distributore, dal dirigente apicale al semplice facchino. Di fatto, l’Azienda, alle 07:30 sa già chi non si presenterà al lavoro e dovrà essere sostituito.

Esempio numero due – Il lunedì i miei dipendenti portano i sacchi per la lavanderia. Non tutto è possibile lavare con la lavatrice di casa e la lavanderia la paga l’Azienda. Il venerdì arriva il furgone con gli indumenti puliti ed ognuno riporta a casa i suoi panni. Io ho un contratto con la lavanderia e, così, il servizio costa meno e non ci sono né spese di trasporto né perdite di tempo per andare e tornare.

Esempio numero tre – L’Azienda paga il primo colloquio con un Avvocato. Se uno dei miei collaboratori ha difficoltà con il vicino di casa, con il negozio che gli ha venduto un prodotto scadente, o qualcosa di simile, può rivolgersi gratuitamente ad un Avvocato convenzionato, che si impegna a fornirgli una consulenza professionale per capire cosa è possibile fare per vedersi riconoscere i propri diritti.

Esempio numero quattro – Io garantisco la massima sicurezza per tutti i miei collaboratori. Se uno dei miei ragazzi si fa male durante il lavoro, io mi impegno a modificare il suo posto di lavoro al punto di permettergli di lavorare anche con una menomazione permanete. Se non è proprio possibile modificare il suo posto di lavoro e non ci sono altri impieghi in Azienda compatibili con le sue esigenze, mi impegno a farlo assumere in una pubblica amministrazione. Tutto questo è riportato per iscritto nel contratto che firmo al momento della sua assunzione.

Esempio numero cinque – L’Azienda ha una convenzione con una Agenzia di Turismo e, i miei ragazzi, possono andare in vacanza all’estero a prezzi scontati. 

Esempio numero sei – Ogni anno scrivo una lettera ai lavoratori più giovani, gli chiedo se vogliono partecipare ad un corso di informatica o di lingue, e li esorto a dare il meglio di loro stessi perché l’Azienda ha necessità della loro creatività. Ogni anno scrivo una lettera ai lavoratori più anziani, gli chiedo se vogliono partecipare ad un corso di informatica o di lingue, e li esorto a dare il meglio di loro stessi perché l’Azienda ha necessità della loro esperienza.

Esempio numero sette – Il ragioniere che lavora nell’ufficio contabilità, tre mesi ogni anno va a fare il magazziniere; così si rende conto delle difficoltà e dell’impegno che ci vuole nel fare quel lavoro. Il magazziniere che lavora con il carrello semovente nel reparto smistamento, tre mesi ogni anno va a fare il ragioniere; così si rende conto delle difficoltà e dell’impegno che ci vuole nel fare quel lavoro, ore ed ore seduti davanti ad un computer."

Posso garantire che, in sala, eravamo tutti in religioso silenzio ad ascoltare un uomo che dimostrava, con i fatti, teorie che noi avevamo solo immaginato. 

Ha concluso la sua esposizione raccontando che, ogni fine anno scolastico, riceve decine di richieste di impiego. Perché i ragazzi sanno che, se li assume lui, il giorno dopo possono andare tranquillamente a chiedere il mutuo in banca e realizzare famiglia; perché sono al sicuro. Pur essendo presente il sindacato, in tanti anni non ha mai avuto un’ora di sciopero, anzi, alle riunioni con i rappresentanti sindacali, tra lo stupore generale, è lui a fare proposte per migliorare le condizioni di lavoro.



venerdì 5 dicembre 2014

Guida per la gestione dello stress e dei rischi psicosociali



L’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro - EU-OSHA - ha pubblicato una Guida gratuita per la gestione dello stress e dei rischi psicosociali sul luogo di lavoro. 

Tale guida è disponibile in rete al seguente link:

http://eguides.osha.europa.eu/stress/IT-IT/

La strategia del terrore nei luoghi di lavoro




Nella strategia terroristica, in generale, l’attore colpisce attraverso iniziative particolarmente violente creando, non tanto un danno tattico o logistico come Carl Von Clausewitz ha teorizzato per la battaglia campale, ma modificando in modo traumatico la percezione sociale del nemico. Così, puntando a destabilizzare l’equilibrio emotivo dell’avversario, a minarne le sicurezze, ad isolarlo dalla comunità sociale, causa distorsioni cognitive in grado di produrre effetti sulla collettività intera.

Questa strategia non vale solo nei Paesi del Medio Oriente, in Israele, in Belgio o in Germania; questa strategia è utilizzata anche negli ambienti di lavoro. Perché il fine è analogo: eliminare un individuo o un gruppo scomodo, rafforzare la coesione del gruppo violento, disintegrare l’unità morale del gruppo contrapposto, destabilizzare e far intravedere la distruzione per ottenere l’allontanamento volontario, creare panico, terrore.

Per essere efficace la strategia terroristica ha necessità di altre due componenti fondamentali: la comunicazione capillare del fatto violento e l’inerzia degli organi istituzionali in grado di far percepire la sfiducia nella loro capacità di garantire l’incolumità del lavoratore.

L’azione bellica ha la sua efficacia quando riesce a provocare reazioni emotive traumatiche o micro-traumatiche. E’ bene, quindi, apprendere a non reagire in modo impulsivo alle provocazioni. Anche se il nostro corpo somatizzerà la violenza subita, è preferibile non cadere nella trappola, non perdere la calma e mantenere freddezza. Il momento favorevole arriverà.

Quando, nei luoghi di lavoro, accadono eventi riconducibili allo schema appena descritto, non è possibile parlare di conflittualità dovuta ad invidia o gelosia professionale. Perché queste sono azioni di guerra. Guerra non convenzionale, ma pur sempre guerra. E, come dicono i francesi, è bene andare alla guerra vestiti come per la guerra.

mercoledì 3 dicembre 2014

Spaghetti alla Carbonara




Ricetta sperimentata a Capo Nord (Norvegia) nel Luglio 2012.

Ingredienti per 8 viaggiatori:
-          2.000 g di Spaghetti n. 5;
-          380 g di Guanciale di maiale;
-          10 Uova dal guscio bianco;
-          360 g di Formaggio Grana;
-          25 g di Olio di oliva;
-          Sale;
-          Pepe nero.

In un piatto grande e cupo sbattete tutte le uova (2 complete di tuorlo ed albume, ed 8 solo il tuorlo) con un pizzico abbondante di pepe nero e metà Formaggio Grana grattugiato. Le uova vanno sbattute con una forchetta girando sempre nello stesso verso. 

Dopo aver versato l’olio ed il guanciale tagliato a cubetti su una padella, ponetela sul fuoco regolato a media intensità. Fate cuocere per qualche minuto fino a quando non prenderà colore. Nel frattempo mettete l’acqua a bollire senza aggiungere il sale.

Quando l’acqua è in ebollizione aggiungete la pasta. Tre minuti prima della scadenza del tempo di cottura aggiungere una modica quantità di sale nell’acqua in ebollizione. Trascorso il tempo di cottura scolate la pasta, versatela nel piatto grande con le uova e mescolate per mezzo minuto, poi versate il guanciale contenuto nella padella e mescolate bene il tutto ancora per mezzo minuto circa. A questo punto non rimane che aggiungere ancora il Formaggio Grana e servire.

Attenzione che, oltre il Circolo Polare Artico, la colonna d’aria sopra la pentola è minore che alle nostre latitudini, quindi l’acqua bolle rapidamente per la bassa pressione.


Nella cucina c’era anche una famiglia norvegese con un bambino piccolo. Gliene abbiamo dato un piattino e gli abbiamo insegnato a girare l’indice sulla guancia premendo leggermente.