mercoledì 4 luglio 2018

Il trucco del “Non credo che …”




Esiste un giochino dialettico, praticamente mai analizzato, per mettere in difficoltà un avversario durante un colloquio o una discussione. Cercherò di descriverlo al meglio. 

Si tratta, guardando la situazione dalla parte della personalità narcisistica, di costringere l’altro ad esprimere una sua valutazione su un concetto astratto, solo in parte conosciuto o comunque che lasci margine all’interpretazione. 

Finché restiamo razionali, ci possono fare le domande che vogliono ma, non potranno non condividere le nostre risposte matematiche. Due più due fa sempre quattro, anche sul Pianeta più remoto della nostra Galassia. 

Ma se ci chiedono di esprimere un’opinione sul clima relazionale all’interno di un certo ambiente di lavoro, anche se lo conosciamo bene e siamo perfettamente in grado di descrivere con proprietà di linguaggio le dinamiche di potere che lo caratterizzano, ci esponiamo alla “Non credo che …”. 

E’ solo un espediente. 

Ci costringe su un terreno ove è necessario utilizzare una costruzione complessa per descrivere il nostro pensiero e, l’avversario, utilizzando spudoratamente l’espressione “Non credo che …”, ci metterà in difficoltà vincendo la disputa. 

Qualche esempio concreto: 

Non credo che … sia quella la vera causa che ha scatenato la reazione violenta”; 

Non credo che … sia una cosa difficile da realizzare”; 

Non credo che … sia potuto scendere così in basso”; 

Non credo che … esistano persone capaci di questo”; 

Non credo che … sia così terribile”; 

Non credo che … sia tutta sua la colpa”. 

Potete aggiungere qualunque altra affermazione di perplessità dopo i puntini, il risultato non cambia. Il nostro interlocutore ci sta costringendo sullo scontro dialettico a lui favorevole, ovvero parlare in termini necessariamente vaghi o poco precisi, così da rimettere sempre e comunque in discussione ogni nostra decisa affermazione. 

Attenzione, è solo un espediente dialettico. Non indietreggiate di un millimetro dalla vostra posizione.