domenica 31 dicembre 2017

Spingere astutamente altri ad agire



Quando siete nella burrasca, pur avendo piena coscienza di poter far fronte alle avversità perché siete dei tipi in gamba e sapete fare bene il vostro lavoro, fate attenzione ad uno stratagemma spesso in uso dai parassiti sociali: fate attenzione a non esporvi perché qualcuno, in modo subdolo, vi sta spingendo ad agire con aggressioni emotive poco evidenti.

Il meccanismo è, più o meno, il seguente. 

In un ambiente lavorativo, ove qualcuno si comporta al limite della legalità, il rischio è di restare coinvolti in una eventuale crisi pur essendo totalmente estranei. Se dovesse accadere, è bene tenere gli occhi aperti e proteggere il proprio ruolo. Poiché i veri autori delle difficoltà faranno di tutto per nascondere le loro responsabilità ed andranno alla ricerca di un capro espiatorio o della figura che possa risolvere la situazione, sempre senza esporsi; chi ha capacità di iniziativa rischia di divenire il bersaglio di aggressioni emotive finalizzate a farlo sentire in colpa per quanto accaduto. In questo modo, i parassiti sociali, spingono la persona preparata ad agire nel loro interesse con due vantaggi: il primo è che, se le cose andranno male, loro non si saranno esposti e potranno mantenere un basso profilo; nel caso la persona preparata ottenga risultati, loro potranno beneficiarne comunque senza rischi.

Quindi, in caso di crisi, valutate bene ogni iniziativa e non cedete mai alle pressioni emotive. Anche se faranno di tutto per farvi sembrare agli occhi di tutti, l’unico responsabile, non sentitevi in dovere di assumere iniziative da eroe; è esattamente quello che vogliono. Per questo le tecniche di manipolazione devono restare nascoste, perché quando eventualmente scoprirete di essere stati spinti ad agire, a prendere rischi enormi solo sulle vostre spalle, non avrete argomenti per dimostrare quanto accaduto.

Questo indipendentemente dal risultato. Perché se anche riuscirete ad ottenere la risoluzione del problema, non vi lasceranno il merito.