martedì 7 gennaio 2014

I diritti delle madri sole



Poiché è molto difficile dar loro un volto, le madri sole spesso rappresentano una categoria demografica trascurata. Le madri sole possono avere età molto diverse, talvolta più di quarant'anni di differenza, e provenire dai più disparati contesti socioeconomici. Non possono, quindi, contare su un gruppo di pressione ben identificabile e visibile che possa perorare la loro causa dal momento che le politiche si ripercuotono in modo diverso su ciascuna madre.

In Europa, la percezione delle madri sole e le politiche condotte in materia cambiano a seconda della regione. 

Gli Stati dell'Europa meridionale, vale a dire Italia, Portogallo, Spagna e Grecia, partono dal presupposto che sarà la famiglia allargata, su base volontaria ed a titolo gratuito, ad aiutare il genitore solo a crescere il bambino. I Paesi dell'Europa settentrionale e i Paesi nordici, come Francia, Svezia, Germania e Danimarca, invece, dispongono di un sistema previdenziale che offre alle madri sole determinate prestazioni e determinate forme di assistenza sociale. Negli Stati membri dell'Europa orientale, infine, le politiche condotte sono più variegate: alcuni restano attaccati al valore forte della famiglia retaggio dei regimi comunisti, altri combinano le politiche dei paesi settentrionali con quelle dei paesi mediterranei. 

Le madri sole fanno fatica ad organizzarsi ed a fare pressione, a causa della loro distribuzione geografica e delle differenze a livello di età e di contesto socioeconomico. 

Essere una madre sola in Europa, tuttavia, è reso ancora più difficile da uno stereotipo molto diffuso della madre sola, vale a dire l'idea che quella della madre sola sia una condizione temporanea che finirà nel momento in cui la madre troverà un nuovo partner. 

Attualmente, il 5% della popolazione femminile in Europa è una madre sola. Lo stereotipo della madre sola è normalmente, e a torto, quello dell'adolescente irresponsabile. In realtà, l'85% dei genitori soli in Europa è rappresentato da madri sole di età compresa tra i 25 e i 64 anni. 

Se la crisi economica e finanziaria ha colpito tutta la popolazione europea, a farne particolarmente le spese sono state le donne. L'impatto, poi, è stato ancor più duro per la stragrande maggioranza delle madri sole che si trovano all'inizio della loro carriera professionale, tra i 25 e i 40 anni. 

Oltre alla forbice salariale tra uomini e donne, sulle madri sole grava anche la difficile scelta tra l'assunzione di un debito e l'istruzione e l'assistenza dei figli. La natura ciclica della povertà fa si che l'elevato tasso di disoccupazione tra le madri sole si ripercuota in modo significativo sui figli a carico. Potendo contare solo su risorse limitate, infatti, i figli hanno meno possibilità di riuscire nella loro carriera scolastica e, di conseguenza, di essere competitivi sul mercato del lavoro. 

Statisticamente, inoltre, lo stato di salute delle madri sole è più precario rispetto a quello delle madri di una famiglia biparentale. Le madri sole, infatti, sono maggiormente sotto stress perché devono svolgere da sole tutti quei compiti che normalmente sono condivisi dai due genitori. Spesso, poi, non possono neanche permettersi un'assistenza sanitaria e un riposo adeguati. 

Le madri sole in Europa, infine, hanno statisticamente un'istruzione inferiore rispetto alle madri sposate. Il livello di istruzione è un ostacolo particolarmente impervio per le giovani madri sole con scarse qualifiche perché, riducendo sensibilmente le loro possibilità occupazionali, fa si che anche successivamente, senza esperienza lavorativa, dovranno accontentarsi di un posto di lavoro che non richiede grandi qualifiche. Molti dei posti di lavoro offerti alle madri sole, inoltre, sono part-time o mal retribuiti. Di conseguenza, per le madri sole è molto difficile assicurare ai loro figli uno stile di vita equilibrato o fare carriera. 


Estratto dalla Relazione sulla situazione delle madri sole – Documento (2011/2049(INI)) discusso al Parlamento Europeo in data 29.09.2011 - Commissione per i diritti della donna e l'uguaglianza di genere - Relatrice: Barbara Matera.