domenica 4 maggio 2014

Chi per primo occupa il campo di battaglia



Il Rugby, come il Calcio, è uno sport, ma è anche la sublimazione della guerra. Per consentire lo scontro in modo che vinca la migliore strategia, il campo di gioco viene delimitato, viene stabilito a priori il numero dei giocatori e tutta una serie di regole chiare e condivise. 

Le due squadre, i due schieramenti, si contenderanno la vittoria ad armi pari. 

Quindi qual è la migliore strategia? Non esiste in realtà la migliore strategia, ma esistono delle particolarità che comportano vantaggi e svantaggi. 

"In generale chi per primo occupa il campo di battaglia e si predispone in attesa del nemico, sarà in vantaggio. Chi invece raggiungerà il campo in un momento successivo e sarà costretto a correre per occupare le posizioni di battaglia, vi arriverà esausto. Perciò, chi eccelle nell'arte della guerra, costringe gli avversari a fare ciò che desidera, e non il contrario" - (Sun Tzu – Sun Pin, L’arte della Guerra – I metodi militari, commento di Ralph D. Sawyer, Neri Pozza Editore, 2001, Vicenza). 

Tradotto in un contesto lavorativo questa massima indica che il collega che abbiamo trovato quando siamo stati assunti, quello che ha una maggiore anzianità di servizio, che conosce meglio i luoghi, le procedure, le persone che lavorano nello stesso reparto, ha un vantaggio territoriale: ha occupato prima di noi il campo di battaglia. Quindi giocherà in difesa, sfruttando la posizione conquistata in attesa del nemico. 

Talvolta quella posizione, in realtà, il collega esperto non l'ha conquistata, ma gli è stata concessa perché lui la difenda, in nome e per conto di un gruppo di appartenenza.

A differenza del Rugby o del Calcio, la situazione nei luoghi di lavoro è asimmetrica, e chi viene assunto per ultimo deve attendersi di dover disputare con persone che agiranno sfruttando le conoscenze, i favori fatti in passato, le amicizie, le compiacenze incrementate negli anni, l'appartenenza ad un territorio ove possono muoversi con maggior sicurezza.

Non perché ci si debba fare la guerra ad ogni costo, ma il voler utilizzare delle attrezzature diverse, nuovi software, una maggiore precisione nel portare a termine i propri compiti, nello svolgere le proprie mansioni, potrebbe innescare rivalità, antagonismi, conflittualità sistematica. L'altro potrebbe percepire l'innovazione come un tentativo di sottrargli potere.