giovedì 9 marzo 2017

Ridurre lo Stress




Una moderata condizione di Stress è salutare e, le persone impegnate al lavoro, in questa condizione danno il meglio di loro stesse. Generalmente questo principio vene ricordato con il nome Legge di Yerkes-Dodson. Volendo approfondire, la condizione di Stress ottimale per poter compiere una mansione, viene definita Eustress; mentre un’attivazione insufficiente o eccessiva viene definita Distress. L’Eustress è positivo; il Distress è negativo. In altre parole, gli studi di due Psicologi di Harvard, il Dr. Robert M. Yerkes ed il Dr. John D. Dodson, hanno permesso di appurare che esistono tre intervalli diversi di attivazione del nostro organismo: un livello minimo, uno ottimale ed uno massimo. Tutto dipende dal compito che ci è stato affidato, dalle risorse che abbiamo a disposizione, dal potere che ci è stato devoluto per ottenere i risultati attesi, dal livello di collaborazione su cui possiamo contare, dal tempo disponibile, dal livello della nostra formazione.

A molti di noi è capitato di arrivare a superare il livello ottimale di attivazione, e di essere finiti in una logorante condizione di Distress per lungo tempo. 

Perché siamo arrivati a questo senza rendercene conto? 

Non esiste una sola possibile risposta. Ma proviamo ad analizzare quanto è accaduto immaginando di aver tirato troppo la corda perché ci avevano messo in uno stato di ansia insopportabile, ci avevano giurato che avremmo perso il mostro impiego se non ci fossimo adeguati alle ingiunzioni indebite con forza presentate.

In uno stato di forte ansia, il nostro organismo attiva significativi cambiamenti fisiologici:

· Le ghiandole Surrenali producono un ormone, il Cortisolo, che raggiunge vari organi del nostro corpo attraverso il sangue; 
· Il sistema immunitario rallenta, si indebolisce, il corpo concentra tutti i suoi sforzi in preparazione alla fuga; 
· Il sangue è dirottato ai muscoli volontari, particolarmente ai muscoli degli arti inferiori ed una quantità minore di sangue affluisce al viso ed agli organi interni; 
· Il respiro si fa più frequente e le narici ed i polmoni si espandono, aumentando la quantità di Ossigeno disponibile per i muscoli, inoltre il ritmo cardiaco e la pressione sanguigna aumentano in modo da trasportare velocemente l’Ossigeno e il nutrimento richiesti dai muscoli; 
· I muscoli si tendono preparandosi ad una risposta veloce; 
· Il sangue aumenta la sua capacità di coagulare aumentando le piastrine, cosicché nel caso di ferita si riduce la perdita di sangue; 
· Aumenta il sudore per contrastare il surriscaldamento dovuto ad una grossa attività fisica, ed i vasi sanguigni si dilatano in vicinanza della pelle per raffreddare il sangue; 
· La mente si concentra sul pensiero "Qual è il pericolo e come posso evitarlo?" e ignora tutto il resto; 
· La digestione viene alterata, a volte si ferma, la bocca si fa secca e produce meno saliva; 
· Talvolta sopraggiungono strani crampi ai muscoli delle gambe per carenza di Magnesio e Potassio, il cui fabbisogno cresce di molto.

Il nostro organismo può sopportare questa condizione “di allarme” solo per periodi brevissimi. Per questo una persistente condizione di forte ansia logora il nostro organismo, direttamente ed indirettamente.

Direttamente per i cambiamenti fisiologici appena descritti. Indirettamente perché, magari, anziché la fuga, scegliamo di lottare, il ché significa un impegno esagerato nei nostri compiti lavorativi. Una super attivazione molto oltre quella ottimale.